Comunicato esito sciopero Poste Italiane 3 giugno 2025

Lo sciopero nazionale del 3 giugno 2025 ha rappresentato un momento di forte partecipazione e consapevolezza sindacale per migliaia di lavoratrici e lavoratori di Poste Italiane. Di seguito pubblichiamo il comunicato congiunto delle Segreterie Nazionali Slc Cgil e Uilposte, che analizza in modo chiaro e trasparente i risultati politici e numerici della giornata di mobilitazione.


Sciopero Poste Italiane 3 giugno 2025:
Chi dà i numeri? Com’è andata veramente?

La riuscita o meno di uno sciopero la si misura in due modi: dai risultati numerici e da quelli politici. Valutando nel complesso i due aspetti ci riteniamo soddisfatti di com’è andata questa bella giornata di partecipazione democratica. Ringraziamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che hanno rinunciato ad una giornata di stipendio per esprimere il proprio dissenso, la propria voglia di cambiare le cose e migliorare le proprie condizioni. GRAZIE!

Partiamo dai risultati politici. È oggettivo che ieri, grazie allo sciopero, è apparso chiaro in tv, sui social, nelle piazze, difronte agli uffici postali chiusi, che in Poste Italiane non tutti sono d’accordo su come vengono gestite le cose. Volevano cancellare il dissenso e invece, da ieri, è evidente a tutti, dentro e fuori l’azienda, che in Poste Italiane c’è malcontento tra le lavoratrici e i lavoratori sulle scelte prese dall’azienda con il pieno avvallo di una parte del sindacato.

Slc Cgil e Uilposte, grazie al consenso raccolto in questi mesi in migliaia di assemblee e alla partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni di ieri, hanno dimostrato plasticamente che si è aperta una strada nuova. Da ieri le lavoratrici ed i lavoratori di Poste hanno la certezza di poter contare su di un modello sindacale alternativo a quello prevalente.

Questi risultati politici si sono concretizzati già ieri con la convocazione di un incontro con l’AD Del Fante per il prossimo 26 giugno formalizzata a sciopero ancora in corso. Saremo felici di portare alla dirigenza aziendale le parole d’ordine della nostra mobilitazione di questi mesi.

Veniamo ai numeri. Poco fa l’azienda ha formalizzato la percentuale di adesione allo sciopero, l’8,36%: un dato che non ci torna. Già da ieri, infatti, quando chiedevamo i primi riscontri, abbiamo registrato differenze notevoli tra quanto comunicatoci dalle strutture territoriali di Poste e quanto avevamo potuto verificare con i nostri occhi.

In molte province l’azienda ci ha fornito dati sulle chiusure degli uffici postali a nostro avviso palesemente errati. Su diverse sedi poi, dove abbiamo contato persona per persona le presenze, confrontandoci con l’azienda emergevano dati difformi. Altro tema su cui discutiamo da tempo con l’azienda è la percentuale di adesione reale allo sciopero, che andrebbe misurata sul numero di lavoratori in turno, al netto delle varie assenze (il tasso di assenteismo in Italia è del 7,4%, dati di Confindustria, e l’azienda si lamenta che in Poste saremmo sopra media). Se a tutto questo aggiungiamo i comandati, che sono uno sproposito, e molti dei quali erano iscritti e dirigenti delle nostre OO.SS, la percentuale reale di adesione si dovrebbe attestare attorno al 18/20%.

Così come va detto con franchezza che in alcuni territori l’adesione allo sciopero è stata bassa e, con altrettanta trasparenza, che la partecipazione non è stata la stessa in tutte le divisioni.

Sappiamo di essere una minoranza, e i dati di adesione (al netto delle divergenze con quelli forniti dall’azienda) lo confermano. Ma da ieri sappiamo anche di rappresentare un’alternativa.

Lo sciopero politicamente è riuscito e andremo avanti con la mobilitazione fino a quando non ci saranno risposte concrete ai temi che abbiamo messo al centro delle nostre rivendicazioni.

Con buona pace di chi pensa che in Poste Italiane vada tutto meravigliosamente bene…

Roma, 4 giugno 2025
Le Segreterie Nazionali Slc Cgil e Uilposte

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