Accordo PDR Poste Italiane 2025-2026: un risultato economico importante, ma il confronto resta un nodo irrisolto
Roma, 10 luglio 2025 – Nella tarda serata dell’8 luglio si è conclusa la trattativa per il rinnovo del Premio di Risultato (PDR) per i lavoratori e le lavoratrici di Poste Italiane, relativo al biennio 2025–2026. Slc Cgil e Uilposte hanno sottoscritto l’accordo, pur esprimendo forti riserve sul metodo adottato dall’azienda, che ancora una volta ha escluso un reale confronto democratico.
Infatti, l’assenza del Coordinamento Nazionale RSU – prevista dal regolamento – ha condizionato negativamente il processo decisionale, portando all’astensione dal voto da parte di diversi rappresentanti RSU di Slc Cgil e Uilposte.
Un risultato economico dignitoso: il valore del PDR cresce oltre i 3000 euro
L’accordo prevede che, a fronte del raggiungimento degli obiettivi aziendali, il valore medio del PDR per il 2025 salirà di 103 euro, con un ulteriore incremento di 142 euro nel 2026, per un totale di 245 euro in più rispetto al 2024.
Il valore medio si attesta così a 2419 euro, con un aumento percentuale dell’11%.
Per i lavoratori che opteranno per la conversione in welfare, il valore potrà salire fino a 600 euro aggiuntivi, superando i 3000 euro complessivi.
Welfare: stabilità e nuove tutele
Una delle novità dell’accordo riguarda la stabilizzazione del credito welfare. Le cifre erogate in forma di welfare non saranno più frutto di decisioni unilaterali dell’azienda, ma entreranno a far parte degli importi strutturali del PDR. Rimane invece invariato il meccanismo di adesione, che resta volontario.
Nessun passo avanti sulla normativa
Sul versante normativo, Slc Cgil e Uilposte hanno chiesto con forza una revisione del sistema di penalizzazioni, soprattutto per quanto riguarda assenze tutelate (malattia, maternità, infortuni, legge 104).
Nonostante la ferma opposizione del sindacato, l’azienda ha rifiutato ogni apertura, cercando addirittura di introdurre nuove penalizzazioni. Il tavolo si è così chiuso senza alcun progresso.
Le nostre iniziative sindacali hanno garantito il risultato
È chiaro che le mobilitazioni e l’impegno delle nostre strutture hanno reso possibile la chiusura positiva della vicenda PDR. Tuttavia, molte criticità restano aperte.
Motivo in più per proseguire con il percorso vertenziale intrapreso, volto a risolvere i numerosi problemi che riguardano la qualità del lavoro e le Relazioni industriali in Poste Italiane.
Infatti, permane – a nostro giudizio – un atteggiamento aziendale inaccettabile: i conti di Poste avrebbero consentito un riconoscimento economico maggiore per i lavoratori.
Mentre da una parte l’azienda triplica i dividendi agli azionisti, dall’altra cerca di fare cassa su malattie, maternità, infortuni e diritti tutelati dei dipendenti. Un paradosso che non può essere ignorato.
Ora l’obiettivo è difendere il lavoro: nuove mobilitazioni in arrivo
Con il PDR messo in sicurezza, l’impegno di Slc Cgil e Uilposte si concentra ora sul prosieguo della mobilitazione in corso da mesi, contro le tre pesanti riorganizzazioni in atto che già stanno generando gravi ricadute sul personale.
Giorno dopo giorno, le condizioni di lavoro si fanno più dure, anche sotto il profilo della sicurezza, e l’azienda continua a ignorare le richieste di confronto.
👉 Per questa ragione, si è concluso negativamente il conflitto nazionale aperto il 4 luglio e nelle prossime ore sarà proclamato un nuovo ciclo di scioperi dello straordinario, compatibilmente con le norme che regolano il diritto allo sciopero.
Slc Cgil e Uilposte ribadiscono con forza che il percorso sindacale non si esaurisce con l’accordo sul PDR.
Al contrario, è solo una tappa di un cammino più ampio che punta a difendere i diritti, la dignità e la qualità del lavoro nel Gruppo Poste Italiane.