A partire dal 1° luglio 2025, Poste Italiane ha introdotto una nuova disposizione che consente al personale operativo dei centri PCL di accedere fino a un’ora prima dell’orario contrattuale. Un provvedimento presentato con toni rassicuranti, ma che, nei fatti, apre a scenari inaccettabili per modalità e contenuti.
Come UILPoste, insieme a SLC CGIL, abbiamo immediatamente preso posizione. L’azienda ha agito ancora una volta in maniera unilaterale, senza alcun confronto preventivo e in palese violazione del CCNL. Non è accettabile che si scarichino sui lavoratori responsabilità organizzative, mascherandole da “facilitazioni”.
Abbiamo diffidato formalmente Poste Italiane dall’adottare iniziative che modificano l’organizzazione del lavoro fuori dai percorsi di confronto previsti dal contratto nazionale. Consentire l’ingresso anticipato nei centri operativi senza una contrattazione esplicita rappresenta un precedente pericoloso, che rischia di compromettere diritti fondamentali.
Non solo. Abbiamo richiesto un incontro urgente per affrontare la questione nei modi e nelle sedi opportune. Le lavoratrici e i lavoratori meritano chiarezza, rispetto delle regole e tutela delle condizioni di salute e sicurezza. Nessuna “autorizzazione preventiva” può sostituire il confronto sindacale.
Abbiamo inoltre ritenuto necessario informare direttamente il personale con una nota pubblica: l’azienda parla di flessibilità, ma nei fatti continua a imporre decisioni unilaterali. L’anticipo dell’orario d’ingresso, se non normato correttamente, rischia di trasformarsi in lavoro gratuito e obbligato.
Continueremo a vigilare e a intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Le regole esistono, e non permetteremo che vengano aggirate. Ai lavoratori diciamo con chiarezza: non siete soli.