Poste Italiane, utili record ma lavoratori in difficoltà: la posizione di CGIL e UILPoste

Negli ultimi mesi, Poste Italiane ha annunciato risultati economici senza precedenti per il primo semestre 2025, parlando di “crescita della redditività” e di una “posizione solida in tutti i settori”. Tuttavia, secondo CGIL e UILPoste, dietro questi numeri straordinari si nasconde una realtà ben diversa: carichi di lavoro insostenibili, turni massacranti e un crescente disagio organizzativo.

In una nota congiunta, le Segreterie Nazionali di SLC CGIL e UILPoste hanno denunciato le condizioni quotidiane vissute da migliaia di lavoratrici e lavoratori, costretti ad affrontare sportelli sotto organico, continue pressioni commerciali e ferie negate. “È inaccettabile – sottolineano – che mentre si celebrano i bilanci record, il costo reale venga scaricato sulle spalle di chi ogni giorno garantisce il funzionamento del servizio pubblico”.


Le richieste di CGIL e UILPoste: “Serve un piano di assunzioni e meno pressioni commerciali”

I sindacati chiedono un cambio di rotta immediato, puntando su investimenti nel capitale umano e una gestione più equa del lavoro. In particolare, le richieste avanzate sono:

  • Un piano di assunzioni straordinario nei settori operativi.
  • L’eliminazione delle pressioni commerciali indebite.
  • Il rispetto dei tempi di vita e dei diritti contrattuali.
  • Un nuovo modello organizzativo che metta al centro le persone, non solo le performance.

“Il tempo delle narrazioni trionfalistiche è finito – ribadiscono CGIL e UILPoste –. Serve un confronto vero, trasparente e costruttivo”.


Lettera urgente al Governo: “Ripristinare il confronto democratico”

Oltre al comunicato stampa, CGIL e UILPoste hanno inviato una lettera al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, all’Amministratore Delegato Matteo Del Fante e al Direttore Generale Giuseppe Lasco, denunciando gravi difficoltà nelle relazioni industriali con Poste Italiane.

Secondo i sindacati, da novembre 2024 le condotte aziendali avrebbero di fatto impedito alle sigle confederali di esercitare pienamente il loro ruolo, escludendole da tavoli di trattativa unitaria e riducendo lo spazio di dialogo. “Si tratta di una violazione dei principi di pluralismo e partecipazione sindacale”, affermano i firmatari della lettera, tra cui Pino Gesmundo (CGIL Nazionale) e Claudio Solfaroli (UILPoste).


Un’azienda strategica per il Paese che deve garantire coesione sociale

Il Gruppo Poste Italiane rappresenta un asset strategico per l’Italia, con un ruolo chiave nella logistica, nella rete degli uffici postali e nei servizi finanziari. I sindacati sottolineano come l’azienda, anche alla luce dei recenti piani industriali, debba mantenere saldo il suo impegno nel garantire coesione sociale, qualità del servizio e rispetto della dignità dei lavoratori.

“Un’azienda partecipata dallo Stato – concludono CGIL e UILPoste – non può limitarsi a generare profitti, ma deve creare valore sociale, investendo nel benessere e nei diritti di chi ogni giorno ne garantisce il funzionamento”.

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